Descrizione
Un libro che coniuga la conoscenza del bambino e del suo sviluppo (con o senza autismo) con le più recenti scoperte neuroscientifiche per la diagnosi, la valutazione e l’intervento nella pratica clinica.
Il bambino che apprende, comunica, progredisce è, fin dalla nascita, attore di sequenze senso-motorie, cognitive, socio-emotive nelle quali include felicemente i suoi partner adulti e bambini. Arricchisce così, molto rapidamente, il repertorio delle sue molteplici abilità funzionali, “cresce”. È al cuore di questa co-costruzione dinamica che Jacqueline Nadel, in questa nuova edizione del suo libro Imiter pour grandir, ci accompagna passo dopo passo. L’autrice ci fa scoprire le diverse facce dell’imitazione, le sue funzioni chiave nello sviluppo del bambino e le applicazioni della ricerca che vi sono collegate, per la comprensione dell’autismo e l’attuazione di interventi mirati.
Catherine Barthélémy
President of the National Academy of Medicine, Francia
Jacqueline Nadel, direttrice emerita di ricerca del CNRS, è tra i massimi studiosi dello sviluppo infantile e dell’autismo. Responsabile dell’équipe “Psychopathologie et développement” all’Università Paris 6. Direttrice della rivista Enfances.
Indice
Prefazione dell’edizione italiana
di Giulia Purpura, Caterina Pierotti, Annarita Contaldo
Prefazione
di Catherine Barthélémy
Introduzione. L’imitazione, questa cenerentola dello sviluppo
Breve promemoria sullo sviluppo
1. Cosa sappiamo sullo sviluppo precoce del bambino
2. Cosa sappiamo sullo sviluppo precoce dei bambini con disturbo dello spettro autistico
3. In breve
4. Per saperne di più
Capitolo 1. Che cosa significa imitare
1. Imitare cosa?
2. Imitare quando?
L’imitazione immediata
L’imitazione differita
L’imitazione ritardata
3. Imitare come?
4. E l’imitazione vocale? L’ecolalia?
5. In breve
Capitolo 2. Imitazione e sviluppo
1. I grandi classici: il neonato non ha capacità di rappresentazione, dunque non può imitare
2. Zazzo il ribelle: “Non è possibile, eppure l’ho visto”
3. Il vento cambia: si dimostra che il neonato imita
4. Anche se il vento cambia, le vecchie idee persistono
5. Il vento continua a cambiare: l’imitazione può essere anche sociale
6. Ma il vento ricomincia a soffiare
7. Lo sviluppo dell’imitazione: conoscenze attuali
8. L’imitazione nel disturbo dello spettro autistico: cosa sappiamo?
9. In breve
10. Per saperne di più
Capitolo 3. A che scopo imitare?
1. I bambini piccoli hanno le proprie motivazioni, i propri problemi e le proprie soluzioni per risolverli
2. Quello che abbiamo appreso sull’imitazione
3. In breve
4. Per saperne di più
Capitolo 4. A cosa serve imitare?
1. L’arte di comunicare
La sincronia
L’alternanza del turno
2. L’arte di apprendere
3. In breve
4. Per saperne di più
Capitolo 5. L’imitazione nel bambino con disturbo dello spettro autistico
1. Le persone con autismo hanno una difficoltà specifica a imitare? Tre ragioni per dubitarne L’eterogeneità del disturbo dello spettro autistico
Imitazione vocale versus imitazione gestuale
Da dove deriva l’idea di un deficit specifico di imitazione?
Una scelta a priori?
2. E se il deficit di imitazione non fosse specifico del disturbo dello spettro autistico?
3. L’imitazione, riflesso di difficoltà più elementari?
Un’elaborazione percettiva atipica?
Una motricità deficitaria?
4. In che modo è affrontato il problema negli studi più recenti
5. E l’imitazione spontanea?
Imitare spontaneamente: “Sì, possono!”
Riconoscere di essere imitati: “Sì, possono!”
Apprendere per osservazione: “Sì, possono, a condizione che…”
Apprendere azioni nuove a partire dai propri risultati
6. In breve
7. Per saperne di più
Capitolo 6. La cassetta degli attrezzi dell’imitazione
1. Fare e immaginare di fare: la realtà cerebrale della simulazione
2. Fare e veder fare: la stessa realtà cerebrale?
3. Legame percezione-azione e imitazione
4. L’imitazione, uno strumento per le neuroscienze sociali fMRI: imitazione interattiva versus imitazione su richiesta
La registrazione simultanea di due cervelli durante l’interazione imitativa
5. Legame percezione-azione e sviluppo
Legame percezione-azione nei piccoli umani
Legame percezione-azione nei neonati di macaco
6. Il legame percezione-azione nell’autismo
7. In breve
8. Per saperne di più
Capitolo 7. Le nuove tecnologie al servizio dell’imitazione
1. Il ruolo delle scienze dell’artificiale nell’imitazione
2. Le nuove tecnologie, supporti per l’esplorazione cerebrale e comportamentale
I robot
La realtà virtuale o aumentata
3. Le nuove tecnologie, ausili per la diagnosi o la valutazione, strumenti educativi e programmi d’intervento
Le nuove tecnologie come strumento educativo
Le nuove tecnologie come programmi d’intervento
4. In breve 144
5. Per saperne di più
Capitolo 8. Valutare l’imitazione nel disturbo dello spettro autistico
1. Presentazione della scala dell’imitazione
2. La scala dell’imitazione
Modalità di somministrazione
3. Risultati del primo studio con la scala
4. Confronto tra bambini con sviluppo tipico e bambini con autismo
5. Risultati nei centri medico-sociali
6. Collegare quello che si fa con quello che si vede
7. In breve
Capitolo 9. L’imitazione, guida dello sviluppo
1. Lo sviluppo non ha “requisiti minimi”
Lo sviluppo psichico può prendere differenti traiettorie
Lo sviluppo non ha età
2. L’imitazione può scuotere le aree ipofunzionanti e risvegliare lo sviluppo
L’evoluzione dell’ecolalia
L’effetto dell’imitazione ripetuta
3. Il programma d’intervento imitare/essere imitato
Stabilire un programma individualizzato di esercizi: una condizione necessaria
Comunicare, ma anche apprendere
Esercitare l’imitazione, “à la carte”
Esercitare il riconoscimento di essere imitati, “à la carte”
Esercitare il turno
Esercitare l’imitazione per apprendere
4. Follow-up a un anno: l’esperienza di Metz
5. Le terapie e i programmi d’intervento che utilizzano l’imitazione
La Terapia di Scambio e Sviluppo (TED)
Early Start Denver Model (ESDM)
TEACCH e ABA
6. In breve
7. Per saperne di più
Conclusioni. L’imitazione: contributo a una storia individale delle azioni
Postfazione
di Bernadette Rogé
Glossario
Bibliografia
Indice analitico